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Il Palio. Parole breve ma così ricca di significati che spiegare cosa significa a chi non è di Fucecchio non è facile. Molti magari ci prenderanno per matti….e forse un po’ lo siamo tutti. Ci sono tanti Palii in Italia, basti pensare al Palio per eccellenza: quello di Siena. Tutti prendono ad esempio i senesi per il loro modo di vivere questa Festa perché loro sono i maestri, hanno scritto la Storia con il loro Palio. Inizialmente forse il Palio di Fucecchio era gestito veramente dalle Contrade e dirigenza di Siena che nella nostra corsa vedevano un modo per iniziare a far tornare degli accordi che si sarebbero poi rivelati utili per Piazza del Campo. Da qualche anno a questa parte però i fucecchiesi sentono sempre più suo questo tanto stupendo quanto complesso giocattolo che ci fa vivere insieme tutto l’anno. Ma da dove nasce veramente il Palio delle Contrade di Fucecchio? Forse non tutti sanno che il Palio ha avuto un’anteprima un po’ particolare. L’anno precedente la prima corse dei cavalli, il gruppo donatori di sangue Fratres, decide di organizzare una corse di Pony con calesse per sponsorizzare proprio la donazione del sangue. La corsa fu vinta dal Pony: Occhiobello!!! Manifestazione simpatica e che richiamò alcune centinaia di persone ma certamente non era una manifestazione che poteva veramente coinvolgere tutto il paese. Nell’anno successivo, il 1981, sempre i donatori di sangue organizzarono il primo Palio delle Contrade. Corsa di cavalli montati a sella. Fu inizialmente stabilito il numero delle Contrade ed i loro colori. Le Contrade inizialmente erano sedici e a tutte furono assegnati i propri colori. I primi promotori di questa manifestazione furono: l’Avvocato Adriano Lotti (che disegnò stemmi e tracciò i confini delle contrade), Luigi Cardini, Francesco Ghimenti insieme ad altri volontari del gruppo Fratres ed alcuni appassionati di cavalli fucecchiesi. Come luogo di sfida fu scelta una ex cava dove veniva estratta l’argilla di proprietà degli eredi D’Andrea. Già il primo anno fu un successo. Migliaia
di persona di recarono a vedere questa corsa che divideva il
paese in tante contrade. Era una novità per Fucecchio divisa
da sempre fra insuesi e ingiunsi. La prima edizione fu
vinta dalla Ferruzza ma fu Fucecchio a vincere decidendo
di dare continuità a questa manifestazione.
Nell’entusiasmo generale ci furono anche delle contrade
che già dal primo anno decisero di abbandonare ed il
secondo anno si presentaro in 14. L’anno
successivo ancora anche Galleno e Le Vedute
abbandonarono ed il numero delle contrade si è stabilito a
12 contrade. Ogni anno che passava il nostro Palio si
formava prendendo sempre più una sua fisionomia
riuscendo ad attirare l’attenzione dei più forti fantini d’Italia.
La prima scelta importante fu presa nel 1987 quando fu
deciso di abbandonare la sella e far montare i fantini a pelo, proprio come a Siena. Nel corso degli anni poi, ogni anno è stato un susseguirsi di migliorie e aggiustamenti per rendere sempre migliore la nostra festa. Anche perché adesso il Palio era diventato davvero dei fucecchiesi.
La mossa dalla dirittura è stata spostata in curva per permettere la partenza con la rincorsa. La finale, che a parte il primo anno era sempre stata corsa in sei contrade, è stata allargata ad otto Contrade in modo da rendere l’ultima corsa la più emozionante. Insomma, tanta strada è stata fatta in 28 anni e quante ne sono successe nella settimana del Palio… Scorrendo le immagini impresse nella memoria dei nostri concittadini vediamo fantini rincorsi perché ritenuti venduti ad un’altra contrada se non addirittura alla rivale, scontri tra nemiche sia a cavallo (memorabili i recenti Ferruzza - Cappiano e Bernarda - Raimonda) che fra contradaioli; cavalli dati per sconosciuti e che poi hanno trionfato e cavalli super-favoriti che poi hanno deluso; un palio non corso a causa di un’invasione di pista da parte di un’intera contrada e due Palii straordinario (quello del 2000 fu corso addirittura di notte in un atmosfera surreale, bellissima). Ogni Palio la sua storia, ogni corsa il suo strascico di polemiche….perchè in fondo nel Palio a nessuno piace partecipare senza vincere però tutto il paese ha capito l’importanza di questa manifestazione. Particolarmente importante fu proprio l’anno del Palio non corso, dove per giorni ci furono agitazioni in tutte le Contrade e fu organizzato anche un Corteo di giovani e meno giovani di tutte le Contrade. Tutti divisi dai colori ma uniti per il bene del Palio. Fucecchio vuole il suo Palio. Questo era il messaggio che Fucecchio voleva trasmettere. Questa giostra strana e affascinante è il Palio. Un gioco più complesso di quanto sembra e chi dice di avere la soluzione è un bugiardo perché ci sono troppi intrecci, ci sono occasioni da prendere al volo e spesso, chi ha più soldi non è quello che conta di più. Il Palio è un qualcosa che ti scorre dentro e la Contradaè una seconda pelle, una seconda famiglia diciamo pure. Niente è scritto e poco è detto ed è la passione per i propri che ti spinge a fare sacrifici che mai faresti per altre cose. Tutto questo è Palio ed è proprio questo che rende orgogliosi di essere fucecchiesi, a chi prova questa sensazioni. Una Città per il suo Palio.